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Il Servizio Affido di Valle Sabbia (i 27 comuni erogano il servizio in forma associata) è parte del più ampio servizio Minori e Famiglie della Comunità Montana (si compone di altre due aree oltre all’affido: Prevenzione e Tutela Minori).

Il servizio completo è affidato all’Azienda Speciale Valle Sabbia Solidale che opera in convenzione con la Cooperativa Area Onlus che offre la figura psicologica per alcune ore, al momento finalizzate alle valutazioni dei potenziali affidatari.

Il Servizio Affido, voluto principalmente dagli operatori, lavora sulla base di  un progetto “Una Famiglia che ci tiene”, stilato dall’azienda in base alle risorse a disposizione, e ad oggi si occupa di svolgere:

  • Azioni di sensibilizzazione e promozione sul territorio
  • Accoglienza e prima informazione/orientamento
  • Formazione degli aspiranti affidatari
  • Valutazioni di potenziali affidatari/famiglie di appoggio
  • Accompagnamento degli affidi in collaborazione con l’équipe Tutela Minori o il servizio Prevenzione nelle varie forme che assumono i progetti.
  • Collaborazione con gli operatori del CePAF di Brescia che si occupa del neonato gruppo affidatari.

Il Servizio Affido è stato inaugurato ad aprile 2016, con un evento di testimonianza tenutosi a Vobarno in collaborazione con l’Associazione Aibi, ben conosciuta nella zona centrale della valle anche per altri progetti attivi in favore di minori e famiglie.  Successivamente si sono susseguiti, tra la primavera 2016 e l’autunno-inverno successivi, degli incontri con quasi tutte le scuole della valle, di presentazione del nuovo servizio coinvolgendo gli assistenti sociali dei comuni interessati. Similmente l’operatore del servizio Affido ha incontrato le diverse parrocchie del territorio. Una prima pubblicità con volantini e locandine ha divulgato l’esistenza del servizio, sono stati spesso utilizzati i notiziari comunali locali, al fine di rendere delle testimonianze in forma scritta e incuriosire rispetto alla tematica. Tutto ciò ha favorito un primo passa parola, tanto che, seppur timidamente, sono giunti i primi cittadini incuriositi dal servizio.

Fino a quel momento però l’interesse dei potenziali affidatari sembrava rivolgersi preferibilmente alle esperienza di accoglienza familiare, le persone apparivano timorose rispetto all’impegno che un affido a tempo pieno può comportare.


Contestualmente, grazie anche al ciclo di incontri sull’autoformazione degli operatori promossa e realizzata grazie al progetto Affido Brescia il territorio valsabbino, ha cominciato a pianificare e costruire il proprio corso di formazione per affidatari, grazie alla condivisione con i colleghi delle modalità formative utilizzate dai partner di progetti nei loro enti.

Nella primavera del 2017 gli operatori volontari del Centro Promozione Affido di Brescia Ce.P.Af hanno proposto una collaborazione e così è stato attivato un gruppo di auto-mutuo-aiuto per affidatari a cui hanno partecipato come relatori/testimoni dei membri del Ce.P.Af, in qualità di futuri facilitatori del gruppo.

Il programma del corso è stato così articolato:

  • I SERATA- “Diventare affidatari? Si, no, forse, perché!
  • II SERATA – “mi presti la tua famiglia?” – I bisogni dei minori “affidati/accolti”
  • III SERATA – “No no, non vedi doppio! Ho due famiglie!” – La famiglia di origine e la famiglia affidataria, tra punti di forza e fatiche.
  • IV SERATA – “In nome della legge” – diritti e doveri degli diversi protagonisti, i ruoli degli attori

Il corso è stato strutturato in un ciclo di 4 serate, di circa due ore ciascuna ed ha coinvolto ben 34 persone.

I numeri sono variati tra la prima e la seconda serata (da 29 a 34) e si è deciso di accettare anche nuovi iscritti in corsa, inventando strategie per aiutare a recuperare i contenuti . Le prime tre serate, ovvero quelle che puntavano a riflettere sulla motivazione all’affido e presentare i bisogni dei minori e delle famiglie (affidatarie e di origine), sono state gestite con metodi attivi di diverso tipo, sfidando le dimensioni del gruppo. Ognuna di questi momenti ha accolto testimoni, storie di vita, l’operatore si è posto più come facilitatore e moderatore, eventualmente chiarificatore di alcuni concetti tecnici che emergevano. Il gruppo ha risposto in modo molto positivo, mostrando generosità nella partecipazione, nella continuità e nel volersi esporre, un segnale forte di interesse si può leggere nell’aumento dei partecipanti, soprattutto nella seconda serata sono comparsi anche i mariti/compagni di alcune donne che si erano iscritte singolarmente.

privato sociale

ACQUA, SOLE, UN PO’ DI CONCIME E UN PO’ DI SANO SUDORE – I punti di forza

  • Il corso di formazione è stato un evento culmine di tante piccole azioni che lo hanno preceduto, nel tentativo di diffondere interesse/curiosità. La metafora del “terreno fertile” non è casuale, si è cercato proprio di gettare pillole di “concime”, utile a non far cadere nel vuoto la pubblicità. Sicuramente ha avuto la fortuna di essere il primo e unico evento di questo tipo in valle Sabbia, ma questa era anche una grande scommessa.
  • Lo strumento che ha permesso la vera diffusione e pubblicizzazione dell’iniziativa è stato il passaparola e l’uso delle chat/social network, oltre al sostegno alla promozione ricevuto dal nostro progetto provinciale.
  • Fondamentale è stato arricchire il corso con la presenza di testimoni del territorio (es. una coppia che ha tutorato il gruppo nelle serate e che sperimenta l’affido sotto le sue mille forme), come coinvolgere gli operatori volontari del Centro Promozione Affidi di Brescia Ce.P.Af, che stanno facilitando da fine maggio 2017 il Gruppo Affidatari della valle.
  • Grazie ai riscontri finali raccolti è emerso il desiderio dei partecipanti di “trovarsi ancora, al fine di continuare la formazione, è evidente che chi muove dei passi su questo terreno, sente la necessità di stare insieme e di fare rete.
  • Questa attività non è stata pensata come il macro evento informativo degli anni passati, ma appunto come un traguardo di piccoli passi. La Valle Sabbia, anche per la sua conformazione geografica e il tessuto sociale, non è il luogo dei grandi eventi. È un territorio che funziona “appena fuori dalla porta”, che si muove lentamente, anche con parecchie battute di arresto, dove è importante dare “continuità” alle persone: “Affido” significa accoglienza e sostegno fin dal primo momento tra chi si incontra, per cui è assicurare continuità tra chi organizza la formazione e chi segue i percorsi di approfondimento e di accompagnamento è un elemento importante.Affido a tempo parziale
  • Serve mantenere l’attenzione sul tema, anche riproponendo azioni già svolte e inventandone nuove per rispondere ai bisogni elevati in valle di risorse familiari per affidi diurni di varia natura e prossimità familiare.
  • Tra gli obiettivi per l’immediato futuro c’è quello di coinvolgere alcune zone della valle, in particolare in Alta e altissima valle: il territorio più sguarnito di proposte per minori e famiglie, oltre a voler dedicare più energie all’incontro con realtà che rappresentano un cuore pulsante in termine di partecipazione (es. associazioni).

Siamo solo all’inizio..il progetto Affido in Valle Sabbia continua…

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