Tra pochi giorni prende avvio la prima edizione del corso “PROMUOVERE E SOSTENERE RETI PER L’AFFIDO FAMIGLIARE” rivolto agli operatori del sociale che hanno deciso di aderire a quest’iniziativa formativa.
Il corso ha ottenuto l’accreditamento del CROAS per gli assistenti sociali.
Obiettivi del percorso formativo
Il percorso formativo è una delle azioni progettuali successive alla ricognizione delle prassi operative e metodologiche e intende:
– sviluppare una maggior consapevolezza rispetto ai propri pregiudizi e le proprie posizioni riguardo l’affidamento;
– aumentare la conoscenza delle differenze di approcci, modelli operativi, metodologici e tecnici nelle pratiche dell’affido;
– ampliare la capacità del territorio di fare sistema, cioè di pensarsi e immaginarsi – al di là delle specificità territoriali e organizzative – come sistema integrato, valorizzando le esperienze già in essere;
– incentivare e sostenere processi innovativi nelle pratiche intervenendo, in particolare, sugli aspetti di criticità individuati nella ricognizione preliminare.
Destinatari del percorso formativo
Assistenti sociali, psicologi, educatori, consulenti famigliari, operatori dei servizi tutela e affidi, operatori delle équipe che si occupano di prevenzione
Sede del percorso formativo
Sala formazione “Ciapetti” c/o Forum Provinciale del Terzo Settore di Brescia
Via Salgari 43/b Brescia
Articolazione del percorso formativo
Il percorso formativo si sviluppa in cinque incontri di 4 ore ciascuno (dalle 9.30 alle 13.30), per un totale di 20 ore complessive.
Ogni incontro è focalizzato su una tematica particolare, ma l’insieme degli incontri permette di riprendere e approfondire la globalità del lavoro sociale centrato sulle pratiche dell’affidamento familiare.
Saranno realizzate due edizioni identiche del percorso formativo per permettere la più ampia partecipazione di operatori del territorio.
1) Il sé di fronte all’affido e gli aspetti emotivi – formatore: Cecilia Edelstein
– 1° ed. martedì 12/01/2016
– 2° ed. mercoledì 20/01/2016
Analizzando le criticità e le mancanze di una pratica sociale, spesso emerge quanto queste siano fortemente legate e interconnesse alle posizioni degli operatori. Non possiamo, nei contesti affidatari, parlare per esempio di “coinvolgimento della famiglia di origine” o di “sensibilizzazione del territorio” senza scoprire e indagare idee, premesse, pregiudizi e la sfera emotiva degli operatori stessi.
Questo incontro, di carattere esperienziale, non intende né può essere esaustivo, ma ha l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti e aumentare la consapevolezza lasciando i professionisti con piste per approfondire e su cui pensare ulteriormente, sia a livello individuale, sia a livello d’équipe, ogni qualvolta intervengano o si trovino di fronte a scelte significative.
2) Il processo di co-costruzione del progetto – formatore: Livia Cadei
– 1° ed. martedì 26/01/2016
– 2° ed. mercoledì 03/02/2016
L’incontro in oggetto mira a focalizzare la logica della co-costruzione per la promozione della cultura dell’affido. Per co-costruzione si intende una modalità di operare attraverso la quale tutti i soggetti coinvolti nel progetto partecipano ad un gruppo di lavoro per costruire delle ipotesi condivise sulla natura delle questioni da affrontare; predisporre un piano di interventi connesso al problema individuato; monitorarne la realizzazione e, infine, effettuare le necessarie verifiche degli esiti conseguiti.
Si tratta quindi di una modalità di lavoro che valorizza il coinvolgimento delle famiglie d’origine e affidatarie, dei minori e degli operatori che insieme, eppure portatori di interessi diversi, individuano le coordinate del progetto affido ed elaborano strategie operative. La co-costruzione fa leva su uno spazio-tempo per costruire un’ipotesi della situazione da affrontare delineandola nelle sue dimensioni processuali.
Risultati attesi:
• visione organica e complessa del progetto di affidamento
• coinvolgimento dei tutti gli attori coinvolti del processo di affido;
• maggiore collaborazione tra gli operatori dell’affido
3) Le valutazioni (iniziali, in itinere, finali) – formatore: Roberto Maurizio
– 1° ed. martedì 16/02/2016
– 2° ed. mercoledì 24/02/2016
In questo incontro l’attenzione è concentrata sui processi di valutazione che attraversano tutto il percorso dell’affido, dal momento in cui il Servizio sociale si trova di fronte alla possibilità/necessità di attivare tale intervento. Già la decisione di operare in questa prospettiva è, inevitabilmente frutto di valutazioni, ma anche la costruzione del Progetto Quadro e del Progetto di Affido richiedono altre valutazioni, così come a conclusione dell’esperienza la decisione di concludere o meno (e con quali modalità) rimanda ad altri processi valutativi che concernono gli esiti raggiunti e non raggiunti, previsti/attesi e imprevisti/inattesi. Nell’incontro sarà possibile confrontarsi sul senso della valutazione e sugli aspetti metodologici e tecnici del processo valutativo per rendere gli operatori maggiormente consapevoli delle possibilità di introdurre innovazione nelle pratiche a partire dall’approccio valutativo.
4) Gli elementi qualificanti i processi di affido – formatore: Cecilia Edelstein
– 1° ed. martedì 01/03/2016
– 2° ed. mercoledì 09/03/2016
L’incontro aprirà le danze a scenari (im)possibili in maniera creativa e originale. Durante la mattinata, attraverso un percorso co-costruito tra operatori e formatore, si cercherà di andare oltre le “buone prassi” per condire e insaporire la pratica dell’affido in modo da renderla qualificante e un’esperienza preziosa per l’intero sistema coinvolto.
5) La costruzione delle reti – formatore: Roberto Maurizio
– 1° ed. mercoledì 16/03/2016
– 2° ed. mercoledì 23/03/2016
In questo incontro i partecipanti saranno stimolati a riflettere sul concetto e sulle pratiche di rete, per aumentare la consapevolezza della sulle potenzialità delle reti nelle pratiche dell’affido ma, altresì, per comprendere la natura delle criticità che i processi di rete generano e vivono e le strategie per fronteggiarle e superarle. Il termine reti è usato al plurale in quanto si possono considerare almeno quattro possibili reti: quella tra servizi e operatori, quella tra realtà associative del territorio, quella tra famiglie affidatarie e quella tra famiglie in difficoltà e, conseguentemente, tutte quelle derivate (ad esempio tra servizi e reti associative).
Metodologia del percorso formativo
Il percorso formativo avrà una forte connotazione di esperienza attiva per i partecipanti che saranno coinvolti nei processi di auto-riflessione sulla propria esperienza (personale/professionale e organizzativa) ma anche in situazioni di confronto ed esercitazioni in/di gruppo che incentiveranno scambi e riconoscimenti reciproci tra i partecipanti, in ordine ai diversi approcci sull’affido e ai diversi modelli di intervento.
Nel percorso saranno utilizzate diverse tecniche di lavoro formativo: dall’analisi di casi alla simulazione, dal lavoro sulle rappresentazioni (con utilizzo di strumenti come immagini, film) al lavoro con strumenti strutturati come schede.
Il formatore, anziché trasmettere nozioni teoriche di tipo astratto, mantenendosi strategicamente in posizione frontale di “esperto di contenuti” rispetto al gruppo, proverà a far emergere idee nuove attraverso un atteggiamento di curiosità e con l’aiuto di varie esercitazioni che mantengano collegate la teoria con la pratica. La funzione del formatore di ciascun incontro è, pertanto, duplice: da un lato proporrà ai partecipanti contenuti, dall’altro curerà la conduzione del gruppo e delle esercitazioni.