I protagonisti della storia
- Famiglia naturale: mamma Maria anni 48, papà assente
- Minore in affido: Giorgia, 13 anni.
- Famiglia affidataria: mamma Sara anni 48, papà Mauro anni 50, i loro 3 figli naturali (Andrea 14 anni, Luca 12, Marco 10)
- Le reti: il Servizio Affidi, la scuola, il territorio.
Maria viene ricoverata, due anni fa, in una struttura psichiatrica per uno scompenso causato da abuso alcoolico. Tornata a casa appare evidente la sua fragilità e il bisogno di prendersi del tempo per ritrovare un proprio equilibrio. I nonni e gli zii non sono nella condizione di accogliere la nipote e il padre non è mai stato presente nella vita di Giorgia.
La ricerca di una famiglia affidataria ci porta da Sara e Mauro, che avevano già sperimentato per breve tempo una esperienza di affido.
Pur consapevoli delle possibili difficoltà nell’inserire Giorgia in un nucleo familiare con figli naturali coetanei e di sesso maschile, le motivazioni e l’ entusiasmo della coppia hanno convinto anche gli operatori più scettici.
Si Parte…
L’inserimento appare da subito positivo, si instaura un buon rapporto sia con la coppia affidataria che con i figli della stessa.
La rete sociale le permette nuove amicizie e un ottimo ingresso a scuola.
Il fatto di essere l’ unica “figlia” femmina ha evitato le possibili gelosie e i conflitti con i tre figli della coppia e la famiglia stessa si è sperimentata in un nuovo ruolo, in particolare Mauro ha da subito instaurato un legame affettivo profondo con Giorgia.
Nel corso dei colloqui con gli operatori emerge quanto Giorgia si senta parte del nucleo, riferendo all’Assistente sociale “…Sara e Mauro ci tengono molto ai voti, ci dicono sempre che vorrebbero che tutti andassimo all’università..”.
Fondamentale è stata anche la collaborazione da parte della famiglia di origine: la mamma, la nonna e gli zii di Giorgia hanno sempre sostenuto e rimandato positivamente gli interventi degli affidatari creando una buona relazione di fiducia.
Si Arriva…
Giorgia, a distanza di due anni, rientrerà a giugno nel nucleo d’origine, dopo la conclusione del ciclo scolastico delle scuole secondarie di primo grado. La madre ha fatto un buon percorso personale, riconosce che “Giorgia è cambiata perché io sono cambiata”, consapevole dell’aiuto ricevuto dalla figlia da parte della famiglia affidataria.
A settembre inizierà le superiori e la sua richiesta è quella di “capovolgere” il calendario: prima incontrava la mamma ogni due settimane nel week end, adesso chiede di poter fare il contrario, si recherà ogni due fine settimana dagli affidatari volendo mantenere con loro una relazione stabile e duratura.
Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.
(Carl Gustav Jung)