I protagonisti della storia

  • Famiglia naturale: papà Vincenzo 42 anni, mamma Mariella 41 anni e sorella Valentina 18 anni.
  • Minore in affido: Matteo 13 anni.
  • Famiglia affidataria: Stefano 40 anni e Iolanda 38 anni.
  • Le reti: il centro diurno, la terapeuta e la scuola.

Matteo ha 13 anni e da quattro anni è in affido da Stefano e Iolanda in un piccolo paese di una Valle
bergamasca. Prima di arrivare da loro ha trascorso, con la sorella Valentina, quasi tre anni in una Comunità Alloggio per minori. Matteo in comunità ci stava bene… nonostante tutto… É un ragazzino intelligente, ma che non è in grado di gestire gli impulsi e le emozioni. Quello che gli va di fare lo fa senza troppo pensare, cerca sempre di mettersi in mostra e di attirare l’attenzione.
“Sai che so volare?”
“Volare?!…se cadi dal tetto più che volare ti farai male”.
Quasi subito Stefano e Iolanda gli hanno messo in mano le chiavi di casa… è stato un momento
bello e denso di significati… Matteo non ha mai posseduto le chiavi di casa… e nemmeno una
casa… è fiducia, ma… è anche paura.
Matteo frequenta la Scuola Secondaria di primo grado, ma per lui la scuola è un mondo spesso
incomprensibile. Stare fermo in classe? Fare i compiti? Non se ne parla proprio.
Ogni giorno Stefano e Iolanda vengono fermati all’uscita dalla scuola dall’insegnante di turno che
racconta loro ciò che Matteo ha combinato.
Faticano a fargli fare i compiti e a volte sono costretti a cedere…o si ingaggia una dura lotta o si
deve cedere… e spesso è meglio cedere prima che la discussione prenda una brutta piega.
Il papà di Matteo non lavora e non riesce a trovare un’occupazione stabile, mentre la mamma Mariella fa piccoli lavori saltuari. Ci vuole ancora tempo prima che possano essere in grado di prendersi cura di Matteo.
Stefano e Iolanda hanno attraversato in passato e a volte attraversano anche oggi momenti difficili
con Matteo…” Non so se riusciremo ad andare avanti nel progetto di affido “.
Anche per Matteo non è affatto semplice…” Voglio parlare con l’Assistente Sociale, voglio andare
via da qua, voglio tornare in Comunità “.
Ma poi ogni giorno è una scoperta, un’avventura: è fermarsi, guardare la strada percorsa e scegliere
di andare avanti, è fidarsi delle persone che stanno facendo questo viaggio con noi, è continuare
ad avere paura, è frequentare il Centro Diurno e capire che è importante fare alcune cose fuori
casa perché il clima in famiglia possa essere sereno, é ascoltare il Terapeuta che incontra Matteo
che ci svela il significato di alcuni suoi gesti.


IMPARARE DAL VENTO (Tiromancino)

Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove
non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire.

Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi
per giorni, mesi, anni in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.

Succede perché,in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per
me, succede perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo.

Torneremo ad avere più tempo, e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno
male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, e non riesci a capire .

Succede perchè, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per
me, succede anche se il vento porta tutto via con se, vivendo e ricominciare a fluire….

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